Video -> British Accent vs American Accent
Video -> Beyoncè tries to do a British accent
What about you? Which accent do you feel more comfortable with?
Video -> British Accent vs American Accent
Video -> Beyoncè tries to do a British accent
What about you? Which accent do you feel more comfortable with?
Sono più simpatici gli italiani o i francesi?
Sembrerebbe proprio di sì… in questo video, un inglese, una spagnola e una tedesca esprimono le loro opinioni su francesi e italiani considerando quest’ultimi più simpatici e socievoli.
Che tra cugini francesi e italiani ci sia sempre stata antipatia è risaputo, ma perchè?? Sicuramente per il solito fatto di voler generalizzare su tutto, dicendo che i francesi hanno la puzza sotto il naso solo perchè sono più nazionalisti di altri paesi. Però una spiegazione piùteorica potrebbe essere quella data dallo studioso francese Pelletier, secondo il quale la prossimità geografica accentua l’idea di rivalità culturale perchè impone la somiglianza tra culture. Quindi più si è vicini, più si considera che l’altro debba entrare nel nostro sistema culturale e adattarsi. Sembrerà strano, ma a volte è più facile la cooperazione tra francesi e giapponesi che tra francesi e italiani o tedeschi…
Here we go again –> Italian speaks english
E per ritornare un pò a quello che vi dicevo nell’intervento di prima sul fatto che gli italiani e gli spagnoli saranno pure fratelli e cugini, ma presentano differenze sostanziali e nutrono anche un pò di invidia tra loro, vi linko un video di un servizio del Tg2.
Gli italiani visti dagli spagnoli
We know that the Italian language, unlike French, is full of words which belong to the English vocabulary, especially in some specific domains, such as economics, sport and information technology. But are we sure they are all proper English words? Actually, we can find lots of false anglicisms in Italian, that is to say words which are recognizibly English in their form but that don’t exist in English or which are used in a totally different way.
Here are some of the most common:
Acquagym –> Aqua aerobics, water aerobics
Autogoal –> Own goal
Autostop –> Hitch hiking
Backstage –> Making of
Beauty (case) –> Cosmetic bag, make-up case
Bisex –> Bisexual
Block notes –> Desk pad, notebook, tablet
Flirt –> Affair, quick romance
Footing –> Jogging
Gadget –> Giveaway
Internet point –> Cybercafé, internet café
Jolly –> Joker, wild card
Outing (es. fare outing) –> Coming out
Sexy shop –> Adult store, sex shop
Smoking –> Dinner suit, dress suit, black tie
Testimonial –> Endorser
Trench –> Mac, mack, mac(k)intosh, trench coat
Aujourd’hui, les mariages franco-italiens sont devenus très nombreux.
Il suffit de penser aux couples célèbres comme Carla Bruni et Nicolas Sarkozy, Laetitia Casta et Stefano Accorsi, Monica Bellucci et Vincent Cassel, Catherine Deneuve et Marcello Mastroianni, Alessandra Martines et Claude Lelouch…
…des amours qui naissent dans le monde du spectacle. Mais quoi dire à propos des couples plus “anonymes”?
La France et l’Italie sont géographiquement proches, et les différences culturelles ne sont pas si accentuées. Toutefois, tout le monde connait la difficulté des Français à s’intégrer à la culture Italienne. La France est perçue comme une nation plus rigoureuse que l’Italie, et souvent on se moque des Italiens pour le manque de règles et de discipline. De plus, les Français qui visitent l’Italie prétendent de parler en français, alors qu’un Italien en France essaye de communiquer (ou au moins fait un tentatif!) en français. Le plus souvent, donc, c’est l’Italien qui quitte son Pays et se transfère en France. Il apprend une autre langue et il cherche à s’ntégrer dans un système différent du sien.
Mais voilà ce que Carla Bruni avait dit dans une interview à propos de la culture française: “Je ne suis pas du tout française. Je n’ai pas de passeport français, j’ai un passeport italien. J’aime etre italienne. J’aime le tempérament des Italiens et la nourriture italienne. Les Français sont de mauvaise humeur pour n’importe quelle raison, et les Italiens sont de bonne humeur. Il sont cinglés à propos de leur langue, ainsi chaque fois qu’il y a quelque chose qui n’est pas en français ils deviennent fous.”
Quelles sont les règles pour vivre en harmonie dans un marriage italo-français? Est-il possible s’adapter à une culture différente de la sienne?
Qu’est-ce qui en pensent les autres couples?
Ecco il luogo comune presente in tantissime culture. “Gli italiani e gli spagnoli sono la stessa cosa, la loro lingua è uguale, sono paesi latini e mediterranei, sono calienti!”. E invece direi che non è proprio così…anzi tra i due popoli spesso c’è un pò di astio. Prima di tutto basta andare in giro dicendo che italiani e spagnoli sono calienti perchè, come molti credono, “caliente” in spagnolo non vuol dire solare, simpatico, ma nzi viene usato in ambito sessuale!!! Quindi, meglio non andare in Spagna e dire a qualcuno che è caliente…
Si parla sempre degli spagnoli e italiani come fratelli per via della vicinanza e per il fatto che sono popoli latini, ma non si possono confondere due culture in una sola, ogni paese si fonda su proprie basi storiche e identitarie.
Infatti, si dice che gli spagnoli invidino gli italiani per le loro eccellenze gastronomiche e per il patrimonio culturale più ricco e attraente del loro e che addirittura odino il classico macho playboy italiano che si riconosce lontano un miglio per le strade spagnole, considerandolo inopportuno, ridicolo e fastidioso! E se si parla di calcio invece, di sicuro gli spagnoli non perderanno occasione per esprimere la loro opinione completamente negativa sul calcio italiano, definendolo rácano, ovvero taccagno e avaro.
Ma anche gli italiani non si risparmiano e sono soliti definire gli spagnoli come dei casinisti, festaioli e fannulloni!! In particolare quando viaggiano in Spagna, non li considerano per niente ospitali e cortesi e anche lì riescono a rimpiangere il loro amato cibo.
E infine che si smetta di dire che la lingua italiana e spagnola sono uguali, perchè sarà pur vero che sono simili essendo entrambe lingue neolatine, ed è vero che alcune parole sono quasi uguali, ma vi assicuro che presentano parecchie differenze sostanziali e che proprio a causa della loro simiglianza è diffcile impararle in maniera corretta perchè si rischia di cadere nel cosìddetto “Itañol”, di cui vi parlerò…
“Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello, e non t’accorgi della trave che è nel tuo?”
dal Vangelo secondo Luca
“La lucerna del corpo è l’occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce, ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso.”
dal Vangelo secondo Matteo
Davvero gli italiani non sanno parlare l’inglese?
A quanto pare si. Secondo Ef Education First, nella classifica dei Paesi i cui cittadini non sanno parlare inglese, l’Italia è seconda solo alla Spagna (al pari di paesi come Taiwan, Cina e Brasile). I motivi evidenziati sono diversi. Fra i più importanti troviamo la scarsa importanza data all’insegnamento della lingua inglese nelle scuole italiane fino almeno agli anni ’90 e l’immenso patrimonio culturale del Belpaese, che spinge gli italiani a non impegnarsi troppo nello studio di altre lingue e culture.
E’ anche molto importante sottolineare, però, che il periodo migliore per apprendere una lingua copre i primi anni di vita. Purtroppo, in Italia, l’inglese si comincia a studiare seriamente solo a partire dalle scuole medie, quindi intorno agli 11 anni. Sarebbe molto utile cominciare a comunicare in inglese già dall’asilo, come succede in gran parte delle scuole europee, quando i bambini stanno ancora sviluppando la propria lingua madre.
Le drapeau tricolore de la France est l’emblème national de la République. Il a été dessiné par Jacques Louis David en 1794, mais son origine remonte à la Révolution Française de 1789. La couleur rouge est la couleur de l’oriflamme. Le bleu, symbole de grandeur spirituelle, donne son aspect au blason royal et quand se développe l’Héraldique, le bleu est adopté comme la couleur des Rois de France. Le blanc est traditionnellement associé à la monarchie française.
A partir du Moyen Age la fleur du lys est devenue le symbole de la royauté française. La fleur serait un ancien symbole des Francs, originaires de Flandre où l’iris poussait en abondance sur la rive de la Lys.
Dans l’Antiquité, le coq symbolisait les Gaulois. Les Romains se moquaient des Gaulois, parce que le mot latin “gallus” signifie “gaulois” et “coq”. Ensuite, les Rois de France adoptèrent comme symbole le coq, animal courageux, oiseau de lumière et de foi, ennemi des ténèbres. Par une ordonnance de 1830, le coq doit figurer sur les drapeaux de la garde nationale française.
L’un des symboles les plus célèbres de Paris, la tour Eiffel, imaginée en 1884 par Gustave Eiffel, fut inaugurée par l’exposition universelle en 1889. Les Parisiens la surnomment “la Grande Dame”, par ses dimensions exceptionnelles.
La Marianne symbolise la liberté de la République Française. Son visage est dessiné sur les timbres et son buste se trouve dans les mairies. Le bonnet phrygien de la femme représente les esclaves qui deviennent citoyens.
La Marseilleise est un chant patriotique de la Révolution Française, composé par Rouget de Lisle. En 1879 il fut définitivement adopté comme hymne national français, mais il a été souvent critiqué pour la violence de ses textes.
“Liberté, égalité, fraternité” est la devise française apparue pendant la Révolution. Elle fut remplacée pendant le régime de Vichy avec la devise “Travail, famille, patrie”, mais elle est revendiquée en 1941.